Farina tipo 0
250 g
Farina tipo 1
250 g
Lievito di birra
12 g
Lievito madre rinfrescato (in alternativa a quello di birra)
150 g
Olio evo
100 ml
Strutto (in alternativa all'olio evo)
70 g
Zafferano
qualche pistillo
Uvetta
250 g
Acqua tiepida
300 ml
Zucchero semolato
60 g
Sale
un cucchiaino
Panina gialla del Casentino
Un altro incontro, alla scoperta dei territori della Toscana tenutosi presso l’ Accademia dei Georgofili – Uffizi di Firenze . Oggi è la volta del Casentino una vasta zona che merita la sua attenzione e della quale vi parlerò più avanti . Data l’imminenza della Pasqua è d’obbligo infatti centrare l’obiettivo su questa prelibatezza, in modo tale da invogliarvi a mettere le mani in pasta ..che è un pò il mio obiettivo!!
Questo insieme ad altri, fa parte dei dolci Pasquali che venivano cucinati il giovedi Santo . I forni dei paesi venivano puliti e preparati con cura poi accesi, utilizzando i residui della potatura delle viti che una volta diventati bianchi, erano pronti per ospitare i dolci pasquali per la famiglia e spesso per un’intera comunità. Le prime ad essere preparate erano le Panine con l’ uva passa, poichè la loro preparazione esigeva molto più tempo e più attanzione. Ogni Panina veniva segnata con una croce impressa sulla pasta e successivamente benedetta con una foglia di olivo della Domenica delle Palme. A questo punto il dolce veniva messo letteralmente a letto, sotto le coperte, (unico posto tiepido …nelle case di allora) per lievitare adeguatamente prima di essere infornato. Come gli altri dolci anche la Panina non poteva essere mangiata fino alla mattina di Pasqua giorno in cui era tradizione assaggiarla con la famiglia riunita, insieme ad un uovo sodo benedetto nel giorno dell’Acqua Santa il tutto preceduto da una preghiera. La preparazione dei dolci era seguita sempre dalla stessa donna, in ogni famiglia rappresentava una vera e propria festa per i bambini anche se i loro palati avrebbero assafgiato questa bontà solo nel giorno di festa…
La mia curiosità e la voglia di ricordare e riproporre gli alimenti che hanno segnato il sostentamento di chi ci ha preceduto, mi spinge sempre più alla ricerca della materia prima di alta qualità. Molti i produttori che hanno partecipato a questo evento patrocinato oltre che dall’Accademia dei Georgofili anche da Anci Toscana ed Unicoop Firenze , ognuno di essi ha rappresentato con orgoglio e determinazione l’attaccamento alla propria terra e, con non poche difficoltà cerca ogni giorno di combattere la spietata concorrenza delle grandi aziende.
Tra i molti produttori presenti , ho scelto di utilizzare la Farina tipo 1 proveniente dalla Fattoria di Selvoli che rappresenta una piccola realtà di eccellenza, a conduzione familiare, nel territorio delle alte colline del Casentino ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi. Ispirandosi a principi della Biodinamica, la Fattoria di Selvoli produce alimenti sani e genuini attraverso un’agricoltura pulita e rispettosa dell’ambiente in cui viviamo.
Data la genuinita’ dei prodotti che ho utilizzato ho scelto di cuocere la Panina nel mio piccolo forno a legna …ed il suo profumo mi ha riportato ad immaginare tempi che furono….
Tengo a precisare che:
scrivo di prodotti ed utilizzo prodotti dei quali faccio il nome, non a scopo di lucro ma solo e soltanto poicheè ritengo che le piccole eccellenze debbano essere valorizzate.
Panina gialla del Casentino
Iniziate così, per la vostra Panina gialla del Casentino: nell’acqua tiepida immergetevi i pistilli di zafferano, unitevi poi il lievito di birra (o il lievito madre ) sciogliete il tutto poi aggiungete la farina, lo zucchero, l’olio ( o lo strutto) ed in ultimo il sale e l’uvetta (precedentemente lavata). Formate un composto liscio e mettetelo a lievitare in una ciotola unta di olio d’oliva e ricoperta con pellicola. Attendete il suo raddoppio (i tempi varieranno a seconda se utilizzerete il lievito madre o il lievito di birra).
Una volta lievitato, riprendete l’impasto rovesciatelo sul piano di lavoro, dividetelo a meta’ e formate due pagnotte uguali, schiacciatele con il palmo della mano al centro , copritele con un panno e lasciate lievitare. Accendete il forno a 180 gradi, infornate per circa mezz’ora poi estraetele e fatele raffreddare su di una gratella.
Il colorito delle mie pagnotte e’ abbastanza scuro poiche’ le ho cotte , come un tempo, utilizzando il mio piccolo e adorato forno a legna…