Semola di grano duro
400 g
Farina 0
100 g
Acqua
225 g
Cavolo romanesco
1 piccolo
Alici sott'olio
6
Peperoncino
1
Mollica di pane fresco
100 g
Peperoni Cruschi
6
Olio e sale qb
Pici alla cafona
Il bello di avere un blog e’ anche scoprire che tante persone ti seguono con piacere da ogni parte della nostra penisola e che con qualcuna di queste puo’ nascere come e’ gia’ accaduto, un’amicizia.
Irene per esempio, penso che mi segua dal primo giorno in cui ho messo in rete le mie ricette. Ci scriviamo spesso, ci scambiamo consigli e ci spediamo pacchi alimentari per unire le tradizioni del nostro territorio ed e’ cosi’ che ci siamo ripromesse di incontrarci presto…
Il pacchetto che ho ricevuto prima di Natale, conteneva una prelibatezza della sua terra, i peperoni cruschi, ne avevo solo sentito parlare ma non avevo avuto il piacere di assaggiarne la loro squisitezza. Ma scopriamo insieme cosa in realta’ sono e come si cucinano….
I peperoni Cruschi sono ottenuti dalla coltivazione di alcuni ecotipi locali di peperone, caratterizzati da uno spessore sottile del frutto e da un basso contenuto di acqua che consentono una rapida essiccazione praticata secondo un metodo strettamente naturale: per due o tre giorni i peperoni appena raccolti vengono stesi su reti nella penombra di locali asciutti e ben areati; poi vengono infilati i peduncoli con uno spago fine ottenendo delle collane dette ”serte” che asciugano al sole, appese a pertiche o ringhiere. A completa essiccazione vengono fritti in abbondante olio extravergine di oliva ottenendo un prodotto croccante e fragrante (il peperone crusco). Ideale per guarnire primi piatti , carni rosse o baccalà; macinato in accompagnamento a varie pietanze o nell’impasto di formaggi e salumi; sbriciolato su paste al sugo, con aglio, olio e peperoncino o con mollica fritta.
Irene mi ha consigliato una ricetta per cucinare degli spaghetti, io ho pensato di preparare dei Pici Senesi cucinati alla sua maniera ed ho unito la Toscana alla Calabria.
Grazie Irene, spero ti faccia piacere questa unione di sapori…..
Dimenticavo..chi non riuscisse a trovare i peperoni cruschi puo’ ometterli dalla ricetta, che risultera’ comunque saporita per la presenza delle alici.
Pici alla cafona
mettete sulla spianatoia le farine a fontana con l’acqua al centro, iniziate ad impastare con la forchetta, poi iniziate con le mani, formate una palla e fatela riposare una mezz’oretta coperta con pellicola. Stendete la pasta col matterello fino ad uno spessore di circa tre millimetri, tagliatela con un tagliapasta in lunghezza formando una serie di spaghettoni che avvolgerete nel palmo della mano avendo cura di non farli molto lunghi. in alternativa se usate la planetaria, se avete il torchio per la pasta ricordatevi che il composto deve risultare sbriciolato prima di inserirlo nel torchio, regolatevi quindi nel quantitativo di acqua da inserire nella farina che non sara’ mai uguale poiche’ dipende dalla temperatura ambientale dal grado di umidita’ presente nell’aria e anche dalla capacita’ di assorbimento della farina. Una volta formati i pici andranno passati nella semola per evitare che si attacchino tra di loro.
Prepariamo adesso il condimento:
Sbollentate il cavolo romanesco tagliato a cimette e tenete da parte.
Soffriggete in una larga padella l’aglio , a fuoco lentissimo scioglietevi le alici e subito dopo saltatevi il cavolo.
Lessate i pici per un paio di minuti scolateli e metteteli in padella con gli altri ingredienti, aggiungendo l’acqua di cottura. Sbriciolatevi i peperoni cruschi ai quali avrete tolto i semi al loro interno. Impiattate e finite con della mollica di pane che avrete saltato in padella con due cucchiai di olio evo.